HT #26: "E sia..."

 Nulla di particolare, almeno considerato il periodo, in senso ironico ovviamente. Il primo ministro greco ha annnciato un nuovo lockdown, questa volta riguardante tutta la Grecia e non a zone come quello messo in atto pochi giorni prima. Tutto il paese finisce sotto la zona più grave, compresa l'isola di Αγκιστρι (Agistri). Ci si può muovere solo per lavoro, emergenze, spesa alimentare dove non possibile la consegna a domicilio, sport (almeno quello singolo, che mi preme), e qualche altro caso. Per ogni uscita bisognerebbe mandare un sms ad un numero dedicato con indicazioni come nome e cognome, motivazione (un numero da uno a sei a secondo di ciò che spinge ad uscire), ed indirizzo. Ecco, per scrupolo ho chiesto indicazioni ad una persona che qui lavora e vive: l'isola non ha nomi per le vie. Neanche civici se è per questo. Basterà, dice, indicare l'isola. Comunque sia di qui ad un po' sarà difficile spostarsi anche sulla vicina Αίγινα (Egina): ecco quindi che mi scatta la necessità di prendere un traghetto al volo e cercare di farci almeno un giro. Non che non ci fossi mai stato, ma volevo perlustrarla anche in una ottica di negozi: da computer ai supermercati ad altro che potrebbe servire. Un cavo di scorta me lo sono procurato, ed ho perlustrato anche due supermercati. Questi ultimi non hanno poi prezzi così bassi, conferma di ciò che mi aspettavo. Piselli in scatola risultano essere anche qui grandi assenti. Un supermercato lo ho saltato, magari lì... vedrò più avanti, se ancora ne avrò voglia. Anche perché il tempo a disposizione per questa escursione non è poi così tanto in realtà, prima delle nove non si arriva e l'ultimo traghetto per il ritorno è alle quattro e trentacinque. Come da immaginarsi è meglio servita la tratta per Il Pireo. Ciònonostante una mezza scampagnata sono riuscito a farla: qualche gatto, molti panorami, diverse macchine (sì, alcune vie erano pure "trafficate"), molto vento, piante di pistacchio, qualche olivo, mare da guardare all'infinito, vento, il faro, molte chiese/cappelle (di cui una non segnata da google), qualche olivo, ancora vento, spiagge sassose, spiagge sabbiose, spiagge algose (sì, coperte di alghe, o qualcosa di simile, essiccate dal sole), e per finire ancora vento. Finire per nulla. La via pedonale, con negozi e quantaltro, mi ricorda molto il budello di Alassio (conformazione presente anche in altri paeselli liguri), probabilmente per aiutare le persone a proteggersi dal vento (ma dai?). Ah, e la pescheria. E qualcosaltro. Ed è solo l'inizio, considerando che mi sono avventurato solamente dal porto in un minimo di entroterra e di parte nord, nord ovest. Ah, anche Αγκιστρι (Agistri).


Agistri from the seaport of Egina

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