HT #106: "To..."
"To'... Metochi". O "Το Μετοχι".
Uff... volevo fare un gioco di parole ma non mi è riuscito, quindi la finisco subito e vado al cartello. Situato sulla "strada alta", o "circonvallazione" come alle volte mi piace definirla, circa a metà strada tra Milos (o Megalochori come indicato dai cartelli) e Skala: da una parte si scende verso valle, il mare, la spiaggia, dall'altra si sale verso Metochi (ma dai?), la frazione di case arrocata in zona collinare, una sorte di Nomepaese "de hura", come direbbero verso Bergamo. Magari fosse solo un "de hura". Appare subito come un paese a parte, stradine e case costruite quasi alla maniera "di montagna" anziché "di mare". I pavoni, alle volte direttamente per le stradine, alle volte sui pini, a diversi metri d'altezza. Una chiesa, ancora non vi sono entrato, e il suo cimitero (tre per ora ne ho incrociati in tutta l'isola). E poi il nome, ad indicare quasi delle exclavi ecclesiastiche. Dice che ad un certo punto gli ottomani che dominavano l'ellade abbiano deciso di requisire alle chiese tutti i beni che fossero presenti sui loro stessi territori. Quindi come risolvono la cosa? Spostano tutto poco fuori i confini per evitare le confische... e così si formarono delle frazioni de facto a gestione ecclesiastica. Da poco scoperto tutto ciò ecco comparire nel negozio di alimentari un "Aceto Balsamico di Modena igp", scritto proprio in caratteri latini, con sull'etichetta un'ecclesiastico in ambito rupestre... Devo dire anche il nome del marchio o si capisce che era proprio "Το Μετοχι"?
Commenti
Posta un commento