HT #132: "The Cave"
Ecco, finalmente, "the cave", la grotta, che finalmente si palesa. Almeno, spero fosse proprio quella che intendessero sulle cartine. Forse fu la prima volta che arrivai a Limenaria che su di una piantina rappresentante l'isola di Agistri notai che lì, in mezzo al bosco sotto il paese, a quanto sembrava nemmeno troppo lontano da capo Skilomango, era rappresentata una conformazione rocciosa, indicata appunto come "the cave", la grotta. In seguito una cartina uguale la ho ritrovata a Milos, vicino all'unica piazza indicata come tale e di cui ancora non ricordo il nome. Lì in quella piazza di giorno abitata da gatti, alle volte anche famelici, occasionalmente la sera da adolescenti che si accomodano sulle panchine presenti, quelle panchine che a memoria sono le uniche a Megalochori che non siano vista mare. A Skala altre si trovano nel parco giochi a fianco della chiesa, di cui ora ovviamente non ricordo il nome, ma quella più grossa dell'isola, bianca e blu. Ah ecco, un'altra panchina da Skala ad andare verso Skliri, colorata, la "panchina dell'amore"... chissà se lo è veramente. Poi se si vuole da lì si può proseguire veramente verso Skliri, poi un po' per la strada asfaltata, poi le sterrate, e senza perdersi ai bivi, ché altrimenti si torna verso Metochi, arrivare fino a Polemi, chiesa di Santa Barbara. E di lì per l'occasione meglio re immettersi sulla asfaltata, che la sterrara che si inoltra nei boschi sul lato opposto della santa è ben consigliabile, ma porta a Dragonera. Ora invece torno a Limenaria, perché è da lì che una volta arrivati in piazza meglio lasciar perdere per una volta le indicazioni per Mariza da un lato e la strada per Aponissos dall'altra e piuttosto girare dietro quelle casette e buttarsi a valle. Un grosso spiazzo, e poi boschi. Boschi in cui mi sono inoltrato diverse volte a cercare la cava senza successo. Finché... m'aspettavo una conformazione che si sviluppasse in altezza entro cui potersi affacciare. No. Non almeno ciò che ho trovato in questa occasione. Piuttosto due voragini che si aprono verso il basso. Delle grotte, piccole e sotteranee. Una quasi totalmente circolare in cui non è il caso di scendere senza le dovute precauzioni, un'altra meno regolare ma più "agibile". Forse erano grotte sotterranee, degli antri normalmente nascosti alla vista cui siano crollati i tetti. E quante api (o vespe). Sì, sopratutto attorno alla conformazione più circolare un forte ronzio, quasi ne avessero fatta una cittadella. Non che intorno vi fossero chissà quali infiorescenze, ma tant'è, se va bene a loro... A continuare nel bosco, sempre di esser disposti a continuare litigare con ulteriori piante pungigliose con cui si ha già avuto a che fare per arrivare alle grotte, si può sempre raggiungere la costa, con la sua alta scogliera, i fiori, le api, corvi, uccellini e...
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