HT #233: "Top of the hill"

 L'estate sembrava esser finita repentinamente, verso le nove di sera le temperature si erano abbassate fin verso i 21/22 gradi, un filo d'aria e... vien voglia di tirar fuori un maglioncino. Quantomeno uno sbalzo decisamente importante, fino a pochi giorni prima agli stessi orari ci si potevano aspettare financo trenta gradi, magari esagero, ma quante volte durante il giorno si sono superati i quaranta? Le stesse cicale sembravano esser andate altrove, rinchiuse nelle loro tane, e i grilli che finalmente si facevano sentire. E invece. Nuova tornatata di caldo, verso le otto di sera temperature sui trenta trentuno, cicale che ritornano e grilli che vanno. Ovviamente aria condizionata obbligatoria. Questo ritorno mi ha fatto ricordare dei giardinetti, lì, in cima a quella strada secondaria, qualche panchina, dei pini, e poco altro. Un po' piazzati lì, sul bordo, quasi un dirupocon a valle una grossa strada di scorrimento con quasi nessun mezzo e al di là di questo guado dei palazzoni, anch'essi piazzati lì, quasi nel nulla, non so se a scopo abitativo o istituzionale. Giardino, dirupo, stradone/guado, palazzoni, Imetto. E qualche cicala. Per arrivarvi le due minute strade si inerpicano parallele, a seguire due piccole dorsali distinte. Una volta sale una, una volta l'altra, delle montagne russe. Tra loro rampe. Più che strade sembrano trampolini da salto con gli sci. In tutto ciò di tanto in tanto compaione delle piccole scuole, elementari o poco più, colorate e con qualche campo da gioco. Il suono di una campanella mi ricorda che devo rientrare.


Zografou, top of the hill

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